mercoledì 30 dicembre 2009

INTERVISTA DI FINE ANNO

D: Buongiorno, sta trascorrendo delle piacevoli vacanze ?

E: Quando ero piccolo le vacanze e il natale avevano effettivamente un qualche significato. Verso i 20-25 anni restava comunque il piacere di vedere le lucine a giro per il centro e anche qualche rimasuglio di magia nell'atmosfera. Ora onestamente è quasi tutto una gran rottura di coglioni. E anche quelli che dicono che stanno benissimo a rilassarsi a casa, in famiglia etc... per me sparano balle.

D: Natale, tempo di regali. Che ne dice delle molte persone, anche appartenenti alla middle class, hanno preso d'assalto i negozi di alta moda in questo periodo. Alcuni commentatori hanno parlato di file mai viste e addirittura buttafuori nei negozi più "in" di molte città italiane..

E: Che queste persone dovrebbero essere prese a cinghiate, dalla parte della fibbia, anche.

D: Beh, con le nuove disposizioni date dall'attuale governo queste parole potrebbero anche essere classificate come istigazione alla violenza e questo blog chiuso ... Cosa ne pensa ? E le libertà di informazione e di stampa ?

E: A parte il fatto che le prime ipotesi di provvedimenti di oscuramento o comunque limitazione di quanto può essere scritto sui blog e di internet in generale risalgono al governo Prodi, la libertà di informazione e di stampa mi pare che a parte tutto non interessino a nessuno. I giornalisti mi paiono simili a veline. Quasi sempre senza belle puppe e culi, peraltro ...

D: Il nostro futuro sarà sempre più tecnologico e alcuni paesi hanno incluso la banda larga fra i diritti fondamentali dei cittadini. Non sarà anche critico sull'aspetto della riduzione dei digital divide ?

E: Internet poteva essere un bel ruscello di acqua fresca. Ora pare che la priorità sia di trasformarlo in una conduttura forzata da un-casino-di-metri-cubi-ora. Di rifiuti e merda però. Non mi pare una gran conquista.

D: Non traspare molto ottimismo dalle sue parole ...

E: Beh, che è un crimine ? Eppoi scusi sa : se il bicchiere è pieno al 50% non è nè mezzo pieno nè mezzo vuoto : è a metà. Se è al 49% posso pure dire che è al 60% se questo mi fa star meglio, ma onestà (intellettuale) almeno vorrebbe che fossi consapevole di come stanno le cose.

D: Beh, non è facile comunque essere ottimisti in questo periodo di crisi.

E: Crisi per chi ? E' noto che in tempo di guerra c'è gente che ha fatto soldi a palate. Che la crisi dei dinosauri ha segnato l'ascesa al "potere" dei mammiferi. Io sinceramente non ho visto per me e intorno a me cambiamenti pazzeschi.

D: E i lavoratori mandati a casa e tutto il resto ?

E: Il punto è che un sistema che è basato sull'idea di una crescita indefinita non ha fisicamente senso. Ora si può anche chiamare crisi il fatto che rispetto al +20% programmato si sia fatto il +10% (magari dopo un ampio segno positivo l'anno precedente) e che per colpa della crisi si manda la gente a casa. Allo stesso modo si può pure dire che la luna è gialla perchè fatta di marmellata al limone.

D: Il tempo è tiranno ... quale ultima cosa vorrebbe dire ai nostri lettori per il prossimo 2010 ?

E: Di andarsene affanculo se pontificano, specie se scrivono cazzate sull'anarchia e non sanno nemmeno chi è Noam Chomsky. Di avere delle copiose morroidi se sono calciatori o starlette o cantanti/ballerini alla amici. Di stare bene e di godere di quel che di buono e di vero possono avere, che tutto passa.

lunedì 9 novembre 2009

INFOTRASH

Non che abbia particolare stima di un giornale quale La Nazione (neanche di molti altri invero), ma mia nonna lo compra e ogni tanto mi capita di darci un'occhiata.

Beh, a scriverlo mi dico io stesso "no, non può essere", però la pura verità è che nel corso della passata settimana ci ho letto queste tre cose:

- Cristiano Ronaldo aveva lasciato in malo modo una ex amante, si vocifera Paris Hilton. Costei ha pagato un tizio per fargli un sortilegio, che può essere una delle cause per cui il nostro è incorso in tutta una serie di sfighe fra cui l'ultimo infortunio (pare abbastanza serio).

- L'influenza suina effettivamente non è un gran che ma bisogna comunque averne paura perchè combinandosi con un non-mi-ricordo-cosa può mutare e diventare così molto più pericolosa, arrivando ad un tasso di mortalità del 50%.

- Secondo un recente rapporto OCSE l'italia è fra i paesi che stanno trainando la ripresa. L'economia in italia funziona, tanto è vero che siamo il sesto paese più ricco del mondo.

Il trash (senza l'acca) ormai è il nostro Quotidiano.

giovedì 29 ottobre 2009

FIT BOXE

Direi che il mondo possa essere maturo per la sua fine, così facciamo contenti anche quelli dei discorsi sul 2012.

Sì perchè dopo 10 e forse più anni in cui all'inizio dell'inverno mi son sempre detto "quest'anno vado a fare qualcosa in palestra" e non ho dato seguito ad una beata mazza, stavolta, grazie soprattutto ad M. che è riuscita a vincere la mia cronica pigrizia ho cominciato con qualcosa.

Cioè per ora sono alla prima lezione di prova (di quelle che ti fanno fare gratis per capirci) però contavo di iscrivermi, almeno per un paio di mesi.

Trattasi nello specifico di un corso di Fit Boxe. Io non sapevo di preciso in cosa consistesse. Sinceramente, quando ne avevo parlato con M. avevo pensato più ad una cosa tipo l'hardcore dance che vedo ad alcuni concerti ed in cui talvolta mi cimento con risultati di sicuro migliorabili.

Ossia qualcosa del genere:



E' invece una cosa forse meno faticosa, dove conta più tenere il ritmo che la potenza. In cui la musica è di sicuro peggiore (qualcosa di misto fra house e sudamericano/tamburellante), in sintesi di questo genere:



Anche se qui comunque di colonna sonora ci sono i Survivor, che sarebbe tanto meglio rispetto a quel che è capitato a me!

Comunque tant'è.

Il mondo ha proprio le ore contate.

lunedì 26 ottobre 2009

UNA DOMENICA SPORTIVAMENTE PERFETTA

"Ma se a Dida tirano un cocomero lo prende o gli cade ?"

La frase purtroppo non è mia, l'ho vista su un giornale. Però mi ha fatto molto ridere e ogni tanto, quando ci ripenso continua a farmi lo stesso effetto.

Comunque, ieri è stata una "domenica sportivamente perfetta". Uso le virgolette perchè questo è un termine che ho sempre usato, parlando fra me e me. Ovvero non l'ho usato (sono schizzato ma non al punto di parlare a voce alta da solo, intendo dire) ma più propriamente l'ho visualizzato nella mia testa fin da quando avevo che so, 10-12 anni.

La domenica sportivamente perfetta si definisce tale quando tutte le squadre che seguo che mi stanno simpatiche vincono mentre quelle che mi stanno antipatiche perdono.

Anni fa servivano molte più condizioni contemporanee perchè l'evento si verificasse. Ricordo ad esempio che dichiarai una "domenica perfetta" solo dopo aver controllato, oltre ad una serie di risultati di squadre di A, B, C1, C2 oltrechè che di A1/A2 di basket anche la vittoria della Scavolini L'Aquila del Rugby!

Tempi in cui, se mi chiedevano la differenza reti della quarta in classifica nel girone B della C2 rispondevo senza esitazione.

Ora è bastato molto meno.

In questo caso ho definito la domenica tale dopo aver visto che hanno vinto Pistoiese, Carmatic, Juventus e ha perso la Fiorentina. E che in aggiunta ha vinto Serse Cosmi al suo rientro e questo vale quanto una squadra.

E' uno dei miei allenatori feticcio: quelli che non vinceranno mai una mazza, ma che per modo di fare, carisma - anche se non con i canoni che avete voi - hanno per me qualcosa in più. Altri potevano essere Malesani o Zeman, per dire.

Lo sport alla fine è bello perchè intreccia delle storie.

Il resto son solo dei ragazzotti viziati che corron dietro ad un pallone e pensan di esser chissacchì.

Prendendosi anche parecchio sul serio, tra l'altro...

lunedì 21 settembre 2009

EROI

Si può essere umanamente dispiaciuti per sei ragazzi che muoiono e conteporaneamente disgustati da tutta questa retorica degli eroi ?

Ah, perchè parrebbe di no ....

giovedì 17 settembre 2009

VAFFANCULO TE E DEAMICIS

Sono tornato al mio odiato posto di lavoro ormai da un pò di giorni. Il tempo che è passato comunque ha già sortito i suoi effetti, perchè mentre il primo giorno avevo un sacco di idee su cosa avrei potuto scrivere sul blog (cosa che per inciso non ho fatto), ora queste idee sono pressochè sparite.

Sparite non è il termine giusto : forse sarebbe più corretto dire "appassite". Le idee, più o meno ci sono sempre. Solo che sono più incerte, più sfocate. Si sente meno quell'urgenza e quell'importanza di comunicarle.

Comunque, tutte le volte che le ferie finiscono mi vengono in mente le parole di una mia ex compagna di classe. Che in un tema (si era ai tempi del liceo quindi non si può neanche chiamare a presunta scusante del rincoglionimento la tenera età) dato per le vacanze scrisse qualcosa tipo "...e poi in fondo tutti, quando le ferie sono finite, siamo contenti di tornare sui banchi di scuola".

Quella frase è ancora un ricodo vivo. Mi suscita ancor oggi autentica incazzatura e ribrezzo. E l'idea che mi suggerisce è la frase presente in Bastogne (toh!) che grossomodo dice "con un bel taglio di lama in mezzo alla guancia ragionerebbe in modo diverso".

Per la cronaca non vedo la tizia in questione da almeno una decina d'anni, quando era diventata quel mostro di modi pseudo positivi, ruffiani e banaleggianti che tanto bene riuscì a sintetizzare in quella affermazione. Esteticamente direi che fosse andata decisamente sul brutto partendo dal sei meno meno che poteva essere ai tempi sopra citati.

Patha rhei.

E davvero tutto scorre, quando poi ad un certo punto finisce anche di scorrere perchè muori. Non è una frase buttata lì ad effetto come fanno certi dark. E' morto uno zio di M, da solo dopo una vita dedicata alla famiglia, in primis alla figlia e alla nipote. Me la sono sentita addosso la paura di morire e alcune volte ho pensato anche che si può ragionare quanto si vuole, ma si sta per passare la mezzeria. Countdown to extinction.

Che anche questa è una cazzata.

Si può morire anche domani.

Per cui vorrei concludere questo post con un'affermazione tipo "bisogna provarci ora a scuotere il grigiore" ma contemporaneamente non voglio neanche fare il superficiale ad oltranza e buttare lì carpe diem a casaccio come nei diari delle ragazzine ai tempi della scuola.

Quando ero all'elba e quindi il quotidiano non era questa non vita dei "banchi di scuola" ho pensato che volevo quest'inverno fare qualcosa di attività fisica, magari un pò di nuoto o forse anche della capoeira, così almeno faccio una figura migliore nella hardcore dancing e quando sono sui fatidici banchi posso almeno pensare ad altro.

Cerchiamo di provarci.

Per lo meno per andare in culo alla fatidica ex compagna e a quelli come lei.

giovedì 6 agosto 2009

IL METAL NON E' MORTO, MA FORSE STING SI...



Gli anni intorno al 2000-2003 sono stati il culmine del mio livello professionale.

Che poi questo culmine fosse un ideale punto di arrivo, è tutto un altro discorso. Guadagnavo circa 2000 euro al mese (netti), ma di fatto non facevo altro che stare in macchina o lavorare.

Comunque il concetto è che il lavoro si prendeva tutto lo spazio e quindi sembrava che al di fuori del lavoro non esistesse più niente.

Magari era esistito, sì: amici, locali ... musica .... Ma anni fa. E si campava di ricordi in quel senso, quelle poche volte che la testa riusciva a distogliersi da MRP o cruscotti aziendali.

Continuavo a pensare al Metal solo come ad un qualcosa del passato, che ora non esisteva più. Lo identificavo con gli Iron o gli Helloween e pensavo che in sintesi Sting ci aveva preso con quella sua storica affermazione "il rock è morto". E la cosa mi dava un senso di tristezza, di irrimediabile perdita non solo della giovinezza, ma anche di un modo di pensare e di vivere la propria vita.

Comunque poco male ... tanto non avevo tempo di pensarci.

Questo lungo preambolo per spiegare quale shock per me è stato capire che dal 2000 in poi tutto quello che pensavo morto era vivo eccome e che il morto ero io.

L'illuminazione l'ho avuta per conseguenza di un concerto che ho visto ad inizio giugno, dove sono andato da solo e non so perchè. Suonavano i Devil Driver.

Chi cazzo sono i Devil Driver?

Eppure cazzo, qui a tutti piacciono. Comunque ganza questa idea di mischiare gli Obituary ed i Sick of it all ...

Guardiamo un pò su internet.

Metalcore? Screamo? Deathcore? New Wawe Of American Heavy Metal?

Gruppi nati nel 2000 o giù di lì. Anche della merda certo (ma perchè negli anni '80 non c'era ... ah, ecco!) però tante nuove idee.

Così, eccomi qua.

Ho messo un pò da parte i miei vecchi dischi. E ho di nuovo fame di suoni, locali, idee che non conoscevo. Cose che mi fanno stare bene ... e forse meglio di quando mi credevo un povero stronzo realizzato & felice, negli anni di cui sopra.

Ah, ho anche una nuova ragazza ... è quella della foto ....

























Non la bevete, eh?














Beh, in effetti di quegli anni è rimasta la ragazza. Che per fortuna è sempre la mia amata M.

Quella che vedete è la chitarrista delle Crucified Barbara che ho visto al Rock Planet un paio di settimane fa. Potrete pensare che sono definitivamente rincoglionito, ma sono contento pure di tornare a mettere sul diario la foto di una cantante topa ....

lunedì 27 luglio 2009

MA IL COCCODRILLO COME FA?

Mi trovo al pronto soccorso. Codice bianco, doveroso.

Aspetto 6 ore, salto il pranzo, poi esco con mio certificato, le mie diagnosi, le medicine da prendere.

Nessun problema, per me, anche se ovviamente non è che a star lì per tutto quel tempo mi sono svagato e disteso.

Il problema, però, è che in quelle 6 ore, ho visto anziani con bracci rotti che non sapevano a che santo votarsi. Che era tutto incomprensibile per me, figuriamoci per loro. Che quando c'è il dolore, si ha tutti la stessa voglia: che passi. Che il dolore, quasi nessuno è preparato ad affrontarlo. Che si fa finta di no, ma che quello è lì dietro l'angolo ad aspettarci. E alla fine vincerà lui, senza che ci sia un match di ritorno in cui ribaltare il risultato.

Ecco allora mi son chiesto una cosa.

Forse avrà un suono politico, ma vi assicuro è davvero una semplice domanda. Ma la gente che vuole tagli su tagli alla sanità, sistema sanitario privato etc... concretamente che fa quando gli succede qualche cosa?

Cioè un Totti o un Berlusconi che fanno? Vanno al pronto soccorso come me oppure esistono delle cliniche private dove magari paghi N-mila euri ma ti fanno subito?
C'è un albo, un elenco dei pronti soccorsi privati?

Perchè mi chiedo, se non c'è ... se non ci sono alternative a questo sistema sanitario che senso ha affondarlo? E se ci sono, io non le conosco e mi piacerebbe sapere : che qualcuno che sa mi dia delle indicazioni.

Che magari la prossima volta che mia nonna si rompe il polso e batte la testa come un pò di tempo fa, paghiamo ma non la vedo soffrire dalle 10 alle 2 di notte in uno scenario tipo bomba al mercato di Calcutta.

lunedì 13 luglio 2009

ORA ANCHE DAGLI ALPINI SI MANGIA DA SCHIFO

Se c'era una cosa che pareva inattaccabile dagli schifi della modernità e dalla cultura fast food erano le sagre di paese.

Quelle dove spendevi una sega e simpatici nonnini e nonnine ti cucinavano robe tipo la polenta con il cinghiale e tu ne mangiavi fino a fartelo uscire dagli occhi, pensando alla fine "certo, oramai o qui o niente ... vaglielo a dire ai brillanti giovani d'oggi di mettersi a cucinare il cinghiale". Il tutto in un'atmosfera quasi di documentario dei primi del novecento, espressione di una cultura contadina che se anche non hai mai vissuto, ti sembrava in qualche modo calda e familiare.

Certo, il fatto che negli ultimi anni queste sagre si siano moltiplicate esponenzialmente doveva in qualche modo essermi d'allarme.

Comunque ieri, anche per il fatto di essere da solo a casa, colgo l'occasione per andare a mangiare la sera alla festa degli (ex) Alpini, che sì eran soldati ... ma insomma ora a 70 anni o giù di lì, li sento solo come degli innocui bischerotti con in testa un cappello piumato, per il quali la simpatia per l'essere ormai solo attaccati ai loro ricordi prevale sulla mia congenita antipatia per le divise.

Risultato: ho speso sì relativamente poco (8 euri). Ma a parte il fatto che il cinghiale non c'era e la gramigna era finita già alle 19,15 ho mangiato una pasta fritta appena decente e delle patate + salsiccia impresentabili. Che ho visto riscaldare nel microonde, in front of me.

Oh tempora, oh mores !

venerdì 3 luglio 2009

IL TUO PARADISO PERSONALE

Sono drammaticamente portato ad idealizzare.

L'ho fatto prima con il rapporto con gli "amici" (intendo quelli di vecchia data, con cui hai passato i tuoi 16-20 anni per capirsi), poi coi "giovani" (in opposizione ai trentenni mediocri e pallosi), poi col mondo ultras e poi col metal.

Tutte le volte ci ricasco, ma è sempre lo stesso discorso.

Io mi immagino un "angolo di paradiso". Un qualcosa di diverso dal quotidiano, dallo scontato, dal passivo, dall'eticamente-nè-bene-nè-male, dal noioso.

E mi dico da solo qualcosa del genere:

"Il mondo in generale è una merda, ma limitandosi agli X ci sono persone più intelligenti, vere, stimolanti che possano compensare la palese tristezza del resto.
Con quel gruppo si può ancora provare qualche autentica "good vibration" (passatemi il termine tristemente R&B) e se non sempre e necessariamente del buono (sono idealista, non celebroleso) almeno della condivisione di certi principi base".

Puntualmente resto deluso.

Ma il problema non è degli amici, degli ultras o dei metallari. Fra i quali ci sono persone di ogni tipo. Certo con percentuali magari un pochino diverse (che so fra i metallari non troverai tanti che ti fanno una capa tanta con paris hilton) ma sostanzialmente non troppo distanti rispetto alla tanto vituperata (mai abbastanza, per me...) condizione media.

Il problema, dicevo è mio.

D'altronde come diceva Esopo nella favola della rana e dello scorpione "questa è la mia natura".

Per cui credo che questa sia solo una delle tante domande mal poste che (mi) faccio e che continuerò in ogni caso a cercare, pur sapendo che anche la prossima volta starò ancora a far questi discorsi.

venerdì 27 marzo 2009

SCUSATE SENZA OFFESE, IO SONO GRAN TURCHESE...

Forse mi devo flagellare con il cilicio perchè sono un privilegiato, parlo bene perchè ho la bocca piena e tutto il resto.
Però piuttosto che farmi assumere come vigilino, tantopiù a tempo determinato - cosa che a dire dalle civette dei giornali è quasi una delle massime aspirazioni di molti ragazzi della zona - preferirei essere preso a palate nei coglioni. Con la pala che colpisce di traverso, anche...

giovedì 19 febbraio 2009

EPITAFFI


(Civitella del Tronto, la scorsa estate)

La targa dice questo:

Anche una causa condannata dalla storia
può nobilitarsi
quando a prezzo di valore e di sangue
si tiene alta la bandiera della fedeltà, lealtà ed onore
pure senza speranza
.

Eppoi un dialogo da un libro che ho letto di recente (Matias Faldbakken - The Cocka Hola Company):

D: Ma coloro che si oppongono a qualcosa, non hanno una qualche idea di bellezza all'altro capo del tunnel? Un'alternativa?
R: No.
D: No?
R: Non credo nella gente, non lo capisci? Non credo che le persone abbiano niente di buono da dare. Cosa cazzo c'è di così complesso da capire? Non credo che le cose sarebbero migliorate se invece di stronzi come te a plasmare la gente secondo la propria volontà e desiderio ci fosse stata una testa di cazzo come me. Tutti hanno idee orripilanti e vite altrettanto orripilanti e disfunzionali.

martedì 27 gennaio 2009

RENZO

Le scorte in casa sono finite, sicchè si compie uno degli altri riti che scandiscono il passaggio dei miei giorni : la spesa alla Coop. Quasi sempre intorno alle 19,30 quando molte delle insalate sono state devastate e per il pane devi fare a botte.
Di lunedì, stavolta.

E' un'esperienza quasi allucinata nel senso che mi muovo fra i corridoi automaticamente un pò come i carrelli in quei magazzini in cui non ci sono più operai ma solo macchine. Per aumentare l'efficienza, si dice. Comunque quando faccio la spesa non penso e sinceramente non guardo neanche troppo chi ho intorno.

Mi sento chiamare e vedo che era Renzo.

L'ho conosciuto circa 10 anni fa : era un borsista, ricercatore o chissà cosa nel laboratorio dove facevo la tesi. Mi aiutò un sacco, non solo per gli aspetti tecnici ma essendomi anche umanamente vicino nei momenti in cui in preda a deliri schizzofrenici il professore mi trattava un giorno come un figlio e il giorno dopo come una merda. Chissà, ai professori universitari questo è concesso come cosa normale. Anzi ci si aspetta quasi un atteggiamento così, alla Sgarbi direi.

Stava pure lui a Pistoia (il laboratorio era a Firenze) e quando gli orari coincidevano mi portava a casa, offrendosi sempre spontaneamente tanto per dire.
Devo a lui il fatto di aver ripreso a masticare qualcosa di informatica perchè essenzialmente 8 anni passati ad ingegneria - col servizio civile e la tesi , d'accordo ... - sono serviti soprattutto a farmi dimenticare le uniche cose in cui ero veramente bravo.

Della tesi che ho scritto devo più a lui che a coloro che in qualche modo compaiono come relatori, correlatori, alfieri, regine, cavalli o pedoni. Ma lui non ci volle comparire in quella lista. Per non fare spregio all'ineluttabile volere del sopracitato "Sgarbi". Perchè un pò lo temeva e un pò era tenuto per le palle, come tutti i precari di questo mondo, nelle università e no. E quella forse fu la sua unica colpa. Che però per il mio modo di vedere fu piuttosto grave.

Ci siamo persi di vista e ci siamo ritrovati per due minuti. Si vedeva che gli faceva piacere avermi ritrovato e direi che lo stesso sia stato per me. Ho avuto anche l'idea di chiedergli se c'era verso di collaborare con l'università : sapete i corsi di commerciale qualche scoria me l'hanno lasciata.... Ma non l'ho fatto e direi che ho fatto bene.

Il lavoro divide e davvero non ne vale la pena.

lunedì 26 gennaio 2009

IDENTITIES

Si può risorgere solo dopo essere morti.

Ed è legato alla nostra natura, c'è poco da fare. E non solo alla mia che sono pessimista, vesto quasi sempre di nero, non voto alle primarie e tutto il resto. Anche alla vostra, anche se ormai potreste anche essere così rincoglioniti da non rendervene conto. Finchè morirete comunque.

Comunque ora va meglio e posso sentire "Eve Of Seduction" dei Symphony X come un inno di guerra e pensare che, cazzo sono tornato. Tu, a cui devo tutto questo, sai chi sei. Non importa che lo spiattelli in giro. Anzi, mi sembrerebbe quasi offensivo.

L'identità, l'immagine di sè è un puzzle fatto di tanti pezzi. Nessuno di questi è te. Tutti loro insieme sono te. E per quanto riguarda quelli visibili sono sì creati da te, ma senza di loro tu non esisti. Anche se vivi in un eremo con appesa una scritta "ogni vostra visita è altamente sgradita", come quell'amico di F.

Il rito della partita continua. Non è questione di dieci ragazzotti che corrono dietro un pallone, ora più che mai. Così sparito l'ultras resta la maglietta degli LA Guns a dire chi sono. E ieri anche moglie e figlio, altri pezzi di me.

A sette secondi dalla fine Darby si butta in terzo tempo con due difensori addosso. L'appoggio a canestro è scomposto, la palla picchia sul ferro. Arriva Tyler, tap-in e vittoria. Il bimbo batte le mani e corre a dare i pugni sul plexiglass e lo rifà varie volte, contento della birbonata. (Eppoi si dice che a tre anni non capiscono : siamo noi, che oramai abbiamo una melassa al posto dei neuroni che non capiamo, altrochè).

Ho perso i Nabat. Ma torneranno a Marzo.

giovedì 8 gennaio 2009

LA MESSA E' FINITA, ANDATE IN PACE.

Da ieri sera non faccio più parte di alcun gruppo ultras, visto che quello che era il mio si è sciolto.

Motivi, dettagli e tutto il resto appariranno su fanzine, comunicati e quant'altro con modi e tempi che a questo punto mi riguardano fino ad un certo punto, ma che tutto sommato seguiranno (presumo) i canoni di tanti articoli visti su ultrasbasket, fans magazine e via dicendo.

Qui del resto non mi interessa parlare in generale, ma di me. Quindi mi perdonerete la visione volutamente parziale o forse minimalista.

Per me poter presentarmi in un qualsiasi ambiente distinguendomi dalla massa grigia è importante. Sarà difetto di autostima, personalità quello che volete. E mi fa star bene.

Per questo mi sento solo di ringraziare chi (e non parlo solo del gruppo ma anche della mia M.) mi ha permesso di farne parte.

Solo che man mano che vai avanti con gli anni, diventa sempre più difficile. Per lo meno escludendo i canoni tradizionali (carriera, macchina, soldi, amanti etc...) che tanto piacciono a molti miei coetanei ma che a me fanno solo tristezza. L'occasione di poter far parte di un gruppo ultras a 34 anno in modo probabilmente più intenso e vero di quando "avrei dovuto farlo" è stato un regalo insperato.

E anche un qualcosa che mi ha fatto andare avanti fra notti insonni, pannolini, cartoni idioti alla TV, discorsi altrettanto idioti sui bimbi fra genitori ... e commerciali e budget e business plan, delibere, determine, router, firewall e tutte le cazzate della vostra bella società borghese tecnologica e commerciale. E' proprio quando vedi la tua giovinezza che inizia ad andarsene che ti ci tieni ancor più disperatamente attaccato.

Fino a quando semplicemente e pezzo per pezzo finisce, come tutto.

Esco da questa chiesa pagana in cui si celebra il rito funebre dello scioglimento dopo aver recitato i miei salmi ed aver ascoltato l'omelia. Mi incammino verso casa. Anzi verso casa di mia nonna, perchè a furia di parlare ho perso anche l'ultimo treno, il che la dice lunga su quanto sia una persona concreta e matura.

Ultras o sì è o non sì è, dicono. E' vero.

Io non lo sono e non lo sono mai stato, per lo meno nel senso comune che alla parola danno molte persone (anche di idee opposte sull'argomento).

Però ho sempre cercato il mio modo di essere ultras. Come metallaro. Come hacker e anche come babbo o come anarchico. E come quasi nessuno fa, se ci penso bene.

Cammino, senza voltarmi.

Farò quel che credo, come potrò e meglio che potrò. E anche e forse soprattutto fino a che potrò.

Voi fate un pò il cazzo che vi pare.

venerdì 2 gennaio 2009

GUARDANDOSI INTORNO

Il Re del Popcorn era felice.
Era un tipo che amava sorridere, con tutte e due le bocche e sapeva incantare coi suoi discorsi del cavolo.
...
La voce del Re del Popcorn che vi dice come stanno le cose, che vi offre la verità, vi dice che lui vi ama e vi nutrirà e si prenderà cura di voi, e voi non dovete fare altro che ricambiare quell'amore, e non dovete fare altro che comprendere che ciò che vedete sugli schermi sono le visioni degli dei, la verità universale ... e la maniera in cui dovreste condurre la vostra vita, perchè così dice il messia, il Re del Popcorn.
Sì, il Re del Popcorn era felice.
Ed era pazzo.
E stava dando una mano a rendere tutti più pazzi di quanto già non fossero.

(Joe R. Lansdale, "La notte del drive-in")