lunedì 19 luglio 2010

DI FILM E FORSE DI ALTRO

Mi è venuta voglia di parlare di film. Non sono nè quelli del 2010, del 2009 o che. Sono film che ho visto relativamente di recente. E sono solo impressioni : se siete degli intellettuali e volete sentir parlare di montaggio analogico e stivali dei soldati andatevele a cercare da qualche altra parte.



Jennifer's Body: 7+
Voglio dire, l'avete vista l'immagine che ho messo. Ah, ecco. Nient'altro da dire. Se non che ora se l'è presa Brian Austin Green quel tipo insulso di OC (o forse era Berverly Hills .... o cosa?) .... ma che cos'è una donna sposata se non una donna sola con un marito, come diceva non-mi-ricordo-chi ? Questo perchè credo sia unamanamente impossibile per me parlare di un film con Megan Fox senza parlare DI Megan Fox.
Premesso questo però ho trovato il film acuto e divertente, al contrario di tutti gli altri. Eleggerei questo film il "Morte a 33 giri" degli anni 2000 e questo per me non è un complimento, è una candidatura nella hall of fame.
Trama: non c'è. Nel senso che i temi sono quelli classici del film horror-adolescenziale americano: la scuola, il ballo, la figona e gli sfigati, il rock, la musica del demonio.
Solo che su un tessuto topico che più topico non si può ci si attacca una vena di raccontare frizzante. La scena del sacrificio con Adam Brody (sempre di OC) in veste emo che spiega alla futura vittima le motivazioni del suo gesto è da sbellicarsi (o forse no perchè un'idiozia del genere non è poi così lontana da certi 18-enni della cultura-amici, italiani o americani che siano). E il goticone che si gasa con la sua musica di morti e sangue e poi quando se li trova davanti davvero è quello che se la fa più sotto.
C'è chi ha definito questa classica storia di iniziazione in cui Amanda Seigfried (voglio dire una che a confronto della Volpe d'accordo ... ma che in generale ... buttala via!) passa da sfigata occhialuta a novella Jackie Chan che fugge dal suo penitenziario per avere la sua vendetta, troppo furba e curata per essere un B-movie e troppo poco profonda per diventare un cult.
A me ha divertito e messo di buon umore, oltre a farmi pensare qualche voltà "cazzo, è assurdo, ma è davvero così". Ed è questo ciò che chiedo ad un film, mi verrebbe da dire in generale.

Avatar 7.5
Eccoci qui all'oggetto delle contese filmografiche per eccellenza. Da una parte quelli che hanno esaltato gli effetti speciali ed emozionali, dall'altra chi ne ha evidenziato gli alti costi portando paragoni tipo "questo documentario fatto da un regista tazakistano sulla cultura del Bogo-Bogo nei tamai nadul è costato quando 10 secondi di avatar ma mi è piaciuto 1000 volte di più".
Boh, i gusti son gusti e io non sono un intenditore di film. Però che vi devo dire, a me avatar ha preso. La storia certo, non è nuova. Ma era nuova quella di guerre stellari? .... e del 90% dei film di avventura? Vien tutto da lì, dai greci contro i persiani, da maratona, salamina e le termopoli. E' l'uomo libero contro l'impero del male. E' anche qui un topos: e anche qui per me il problema non è citare, ma come si cita.
E i temi sono tanti, anche quello di un paragone internet-natura che mi è parso interessante : gli esseri viventi di Pandora sono di fatto collegati fra loro in un'unica mente alveare, direbbe Dan Simmons, una rete di elaborazione naturale, possibile evoluzione della rozza immagine di una cosa di questo tipo con cui lavoriamo tutti i giorni (internet).
Così a me è piaciuto e alla fine quando sono uscito ero pure un pò blu, tanto è vero che un bambino mi ha chiesto di firmargli un autografo perchè non aveva mai visto uno dei puffi in carne ed ossa.

Robin Hood 5.5
Qui secondo me casca l'asino. Un film che al contrario dei precedentemente descritti non nasce dichiaratamente come fumettone ma che senza volerlo lo diventa. Scene inutilmente crude (tipo gli abitanti del villaggio di robin bruciati vivi nelle capanne) per suggerire realismo unite a scene imbarazzanti, tipo lady Marian che indossa armi (è proprio il caso di dirlo!) e bagagli per combattere a fianco del suo uomo oppure Robin che va bene che è (o meglio diventerà) il principe dei ladri, ma via prendere uno con una freccia a mezzo chilometro di distanza, in corsa è roba che neanche Steven Segal o Van d'Hamme.
Particolarità di questo Robin Hood è che è un prequel: ovvero non si parla tanto del nostro che ruba ai ricchi per dare ai poveri ma del perchè un tranquillo (si fa per dire) soldato attento essenzialmente ai cazzi propri diventa il capo della nota armata brancaleone di simpatici filibustieri.
Tanta carne al fuoco: la giustizia, l'usurpare il nome di Dio, il ruolo del caso ... ma posso dirlo? .... per me stavolta Ridley Scott ha fatto un tavolo a 3 gambe...

Sherlock Holmes 5
Interessante l'idea di uno Sherlock geniale e disadattato, una specie di figura tipo il compianto Joker-Heath Ledger in Batman. Però tutto un pò troppo spinto all'eccesso. La trama onestamente sta su coi fili e sembra un pò quelle storie di Scooby Doo in cui alla fine Shaggy e gli altri ricostruiscono tutti i dettagli. Il combattimento con Sherlock alla rambo-con-addominali-a-tartaruga, nella londra del 1800 ci sta come il cavolo a merenda. E poi la conclusione col rimando all'inevitabile Sherlock II. Credo che ne farò o meno, grazie. Yes We Can.

Basta Che Funzioni 8
Non sono un grande amante di Woody Allen. Rifuggo in genere i suoi film, troppo intelligenti per il sottoscritto. Questo l'ho visto per caso, non sapendo di cosa si trattasse. Ma mi è piaciuto, assai.
Un pò perchè mi sono rivisto nel protagonista (ecco questa è una interpretazione e un personaggio vivo, per me) e nella sua vicenda. Sforzarsi di capire e comprendere e alla fine trovarsi solo con il disincanto per quello che è il genere umano. Un'accozzaglia rozza ed egoista, superficiale, patetica ... spesso anche poco divertente. Tu prima di tutti.
Insieme però anche il voler vivere, la forza di andare oltre i propri limiti ed il razionale ... la gioventù in sintesi, che all'improvviso irrompe e - se sei fortunato - ti permette di andare avanti, almeno per un altro pò.
La storia è quella di un fisico ormai anziano e misantropo (Boris Yellnikoff, Larry David) che si imbatte in una ragazzina (Evan Rachel Wood) senz'altro non intelligente quanto lui ma ancora disposta a cogliere quelle occasioni di felicità che la vita comunque ti offre. Intorno a questa base ruotano tutta una serie di personaggi, approfonditi a diversi livelli (talvolta più, talvolta meno) quasi sempre divertenti ed arguti.
Si sorride, si pensa e si passa bene l'oretta e mezza andandosene con una sensazione positiva pur senza quell'alone di felicità da villaggio, perchè l'happy end è talmente improbabile (tutti si ritrovano nella casa di Boris ... sembra quasi "Rag. Arturo de Fanti Bancario precario ! (*)) che lo si assimila come un'aspirazione, una tensione ad un coniglietto di pezza che si chiama felicità, senza cercare il quale neanche il più disincantato dei cinici può vivere, sad but true.

(*): Considerazione: Ma se Villaggio fosse nato in America, sarebbe diventato un personaggio di fama mondiale, alla Woody Allen ? Per me si....

giovedì 15 luglio 2010

Il genio che (forse) avresti voluto essere

Il metodo non può competere col talento.

Certo il metodo è pur sempre meglio di procedere a casaccio come fa la maggior parte della gente, però per i veri risultati serve qualcos'altro.

Talvolta mi trovo a fare queste considerazioni : e siccome i fatti mi hanno dimostrato che in questa personale (e probabilmente un pò nazista) divisione del mondo mi troverei fra quelli che hanno metodo ma che non hanno talento ... vivo un pò il complesso di inferiorità rispetto a quelli che ce l'hanno.

I miei miti in altri termini, sono sempre stati matematici, fisici o premi nobel ... non calciatori veline o imprenditori come per quasi tutti.

Così storie come quella di Grigory Perelman in ogni caso mi emozionano.

Questo tizio ha svelato il problema della congettura di Poincarè, ovvero, in due parole, se una sfera tridimensionale (ovvero una superficie sferica in tre dimensioni, ovvero il bordo di una palla in un ambiente quadridimensionale) è o non è l'unica curva in quell'ambiente senza buchi.

Non per la congettura in sè. Ormai, dopo tanti anni distante da quelle robe, faccio fatica anche a parlarne senza dire troppe cazzate ...

Quanto per il personaggio.

Che ha rifiutato vari premi (fra cui il nobel della matematica, ovvero la medaglia Fields ... e il milione di dollari dell'istituto Clay) dicendo fondamentalmente di "non meritarli perchè il contributo di altri era almeno pari al suo" o perchè "la soddisfazione per l'(eventuale) esattezza della propria ipotesi poteva essere l'uncio vero premio per lui".

Storie che ti fanno dire che gente così esiste ancora e non sono tutti corona, veline e calciatori o peggio le loro patetiche versioni di wannabe provinciali.

Solo che ... senza offesa ma Grigory è uno sfigato.

Leggo che vive con la madre (a 46 anni) in un monolocale di S. Pietroburgo. Lo guardi e oltre ad essere trasandato, dimostrare molti anni in più di quello che ha .... il concetto di base è che non sembra poi così felice.

E così, come al solito il mio cerchio non si chiude.

Mi dico che vorrei essere come lui.

Ma subito dopo penso "...ma anche no".

Certo che siamo fatti proprio male ...

lunedì 12 luglio 2010

PIU' GROOVE PER TUTTI

Ho letto o sentito diverse volte la faccenda dei genitori che facevano sacrifici per far studiare i figli e sinceramente l'ho sempre creduto un pensiero superato.

Ma tutto cambia e niente cambia come diceva quel tizio. Così mentre prima si doveva zappare, murare, vangare e chissà cos'altro per avere il figlio dottore, adesso non occorrono cose particolari per mandare il figlio all'università.

Solo che l'università da sola non serve più ad un cazzo ; per guadagnare veramente serve qualcosa in più. Darla via? Si, ok se sei ventenne e figoccia può essere, ma non pensavo a quello. Pensavo ai vari master o lauree private i quali a fronte di una spesa intorno agli 80.000 euro non ti garantiscono lo stesso un cazzo ma ti danno quelle carte in più che sostanzialmente ti permettono di giocare ai tavoli che contano. Carte che realisticamente direi di poter descrivere con una formula siffatta:

30% di formazione superiore (a quella della università pubbliche intendo)
30% di agganci (è indubbio che se per dire ad un corso, il cui contenuto è in questo contesto irrilevante, ci siamo io e Lapo Elkann e abbiamo studiato insieme o quasi e lui sa che sono bravo come informatico ci sono significative probabilità che se cerchi chessò un nuovo dirigente per i sistemi informativi prenda in considerazione me, che altrimenti non mi avrebbe cacato di striscio)

... che unita ad un 40% di TUA capacità/volontà di vivere senza troppa fatica in determinati ambienti concludono la ricetta per il successo (?).

Gente che conosco si trova adesso a fare una scelta di questo genere : investire (o buttare a seconda dei casi della vita) cotanti euri per dare al figlio (che magari sogna un carriera in quel settore) una formazione degna di questo nome oppure farlo studiare normalmente sapendo che al più finirà a fare dei timbri da qualche parte o fare copia incolla di stupidissimi progetti di cuscinetti a sfera in azienducole familiari tanto piene di buon senso quanto di prevaricazione e ottusità.

Tertium non datur dicevano i latini.

A me il latino ha sempre fatto schifo. Il tertium poi è dato eccome. C'è sempre un'altra possibilità. Un'idea che ti squarcia quel quadro grigio che ti aspetta e che vedi avvicinarsi, come un posto di blocco in una strada senza deviazioni dove ci sei soltanto te.

Il tertium che mi ha fatto volgere altrove la mente irrigidita e (a suo modo) preoccupata è stato questo:



Ho visto per caso delle riduzioni di una discoteca che si chiama Indio che si trova "dalle mie parti" e non so perchè sono andato su wikipedia a trovare informazionisu questo personaggio.

Che ha più o meno la mia età, che ha fatto i miei stessi studi. E che come me, ha visto che il tutto lo portava in un vicolo cieco.

Così si è buttato. Ha aggiunto delle cose alla sua laurea. Ma non per fare il manager : per poter fare l'idiota (nel senso buono) : divertirsi, prendere e prendersi in giro.

Non potevo non andarlo a vedere no? E pur non avendo fatto niente di troppo diverso da quello che si vede nel video mi ha messo proprio di buon umore.

Jonny, cazzo, sei un grandissimo ......... ttttti sssstimo!

(e detto fra noi mi sarebbe piaciuto fare come te, ma non è detto che nei prossimi mesi qualcosa non mi inventi ;-)

venerdì 2 luglio 2010

GET YOUR BODY BEAT

Durante il viaggio parlavo con M. del fatto che sono un pò combattuto: col lavoro che faccio è evidente che sto buttando nel cesso la mia professionalità a vantaggio di una quantità più o meno grande di leccaculo di partito. Ma che è pure vero che se fossi dirigente da qualche parte col cazzo che potrei farmi delle "trasferte" come quella di ieri al Castello Scaligero a Verona.

Non so (sulla base delle mie esperienze precedenti, dico) se ti mancherebbe veramente il tempo o forse è solo il fatto che ti priverebbero soprattutto della VOGLIA di vivere ... che ti porterebbero a dare per scontato che tutto questo non c'è e c'è solo il grigiore dei progetti da cominciare e da finire, dei clienti, dei fornitori e tutto il resto.

Però non è comunque una cosa simpatica : rinunciare in ogni caso ad una parte di quello che sei e che forse ti aspetteresti da te stesso.

Pensieri come questi mi affollavano un pò la testa nelle due ore del viaggio.

Poi sono arrivati loro:



e loro



E tutto è sparito.

Basta che tu ascolti solo il battito del tuo corpo.

Il discorso è tutto lì.

PS: se per caso a qualcuno interessasse una recensione un minimo più "tecnica" (si fa per dire) del concerto di ieri la potete trovare qui. Il mio utente si chiama endymion .... ricorda qualcosa? ;-)

PPS: si lo so, questi filmati di youtube non sono del concerto di ieri. Semplicemente non ci sono ancora su internet. O forse non li ho trovati. Se qualcuno mi lascia un link in proposito lo bacio in fronte.