lunedì 31 marzo 2008

AVVOCATO RINALDI, BUONGIORNO!

L'anno scorso o giù di lì lessi un libro di Ammanniti, Fango mi pare si chiamasse. Fra le varie storie quella che mi rimase più in mente era quella di un tizio, noto e rispettato - nonchè forse temuto - professionista che assolda una squillo per esaudire il suo massimo desiderio : fare sesso con una dominatrice, con tanto di (finte) angherie, stivali alla coscia con tacchi piantati nella schiena, frustate e tutto il resto. Il personaggio si chiamava "l'avvocato Rinaldi" e per la cronaca Sukia era la sua dominatrice.

La scena mi ha sempre messo di buon umore in quanto (e non lo dico per fare la morale, per carità!) per me è comico pensare ad un tizio che ha impostato tutta la sua vita (e come tale è quasi un oggetto di adorazione da parte degli ultras dell'ordine borghese) in rapporti seriosi, presunti valori e certezze solidi come rocce che paga per farsi legare come un salame, per stare in ginocchio a farsi far male etc.. magari vestito solo di ridicole pelli nere piene di borchie, aperte nei punti "critici".

Forse ho sempre pensato che scene di quel tipo non dico non esistessero, ma fossero magari una estremizzazione del reale. Beh, oggi ho avuto la conferma che esitono eccome! Max Mosley, meglio conosciuto come granitico avvocato inglese di iper successo nonchè boss della formula 1 è stato "beccato" a fare un'orgia con 5 ragazze a tema nazi sadomaso.

Con tanto di ragazze vestite da prigioniere di campi di sterminio, lui che parlava in tedesco etc... oltre a tutto il (più normale mi verrebbe da dire) campionario di giocattoli sadomaso tipo lacci, frustini, vibratori e simili.

Se cercate il firmato su youtube a questo punto trovate solo il link, in quanto è stato rimosso per motivi di copyright internazionale (ahahahahahhahah!!!!!!!!!!), comunque se volete darci un'occhiata c'è ad esempio il seguente indirizzo:

http://www.newsoftheworld.co.uk/3003_nazi_orgy.shtml

Oppure basta mettere le parlole "Max Mosley in Sick Nazi Orgy" (che erano quelle dell'ex video su youtube) in google per avere la solita sbrodolata di risultati.

Detto questo, felice di avervi comunicato questa sputtanata che mi ha fatto cominciare decisamente bene la giornata, vi saluto e mi avvio ad una produttiva giornata di studio e di lavoro.

Senza dimenticare di ringraziare l'avvocato Rinaldi per essersi finalmente mostrato a noi!!!!

martedì 25 marzo 2008

INFERNO & PARADISO (SpA)

Ho passato la Pasqua nel solito modo asimmetrico e disequilibrato che alla fine mi contraddistingue, con la normalità che è alla fine solo il risultato di una media di lungo periodo fra eventi di segno completamente opposto.

Venerdì Santo lo passo giustamente all'inferno, per la cronaca ad una serata chiamata Decandence che si svolge periodicamente a Bologna. Fra musica EBM e techno-industrial (che mi piace da matti) e mascherate pseudo satanico-dark (non so fra le varie mi è rimasto in mente un poster che pubblicizzava una serata successiva con una ragazza vestita da suora con il seno scoperto e qualche tipo di strano piercing attaccato ai capezzoli con lo sguardo semi perso a far intendere "sono posseduta sì ma dal demonio) che mi lasciano invece un pò più perplesso.

Io per la cronaca affronto (esteticamente intendo) questo tipo di serate semplicemente vestito di nero con la mia maglietta dei Klasse Kriminale (quando non è sporca...) ed il mio polsino da rissa (o da batterista Heavy Metal, a seconda di come lo si vuol vedere) quasi a dire che al carnevale partecipo, ma non sono solo uno dei tanti replicanti.

Beh, in ambienti del genere, specie sotto un pò (tanto) effetto alcoolico mi viene da parlare con la gente. Curiosamente in questi casi mi vengono fuori discorsi ancor più contorti di quelli che faccio normalmente, anche sul fatto se ci sia una differenza fra chi frequenta questo tipo di locali o che, so, il Twiga o uno qualunque di quelle merde modaiole.

Il risultato è che tutto sommato non c'è una gran differenza : forse qui si può trovare gente mediamente più tollerante, però la maggioranza sono sempre ridicoli poseurs che vengono lì vestiti da infermiere sadico/sexy o serial killer di vario genere e poi si vantano di promozioni sul lavoro, dicono che votare per la sinistra o per la destra è importante e adorano quel coglione putrefatto di corona.

Altra considerazione che faccio è che l'assunzione di alcool (o di sostaza psicotrope) non può certo essere la via per arrivare agli stessi risultati di una meditazione. Però una considerazione mi è venuta fuori. La via è innaturale e dannosa per il corpo ma è indubbio che, in un modo o nell'altro spezza quelle catene di separazione fra te ed resto del mondo.

Sono costretto ora a fare una piccola parentesi e mettermi per un momento nelle ridicole vesti di professore. Insomma se avete letto un pò di testi Zen o semplicemente visto il superbo Neon Ghenesis Evanghelion questo concetto è un'inutile appendice, detta con gli scarsi mezzi di chi non avrebbe niente da insegnare. Nel caso contrario però credo che sia necessario dire che secondo varie correnti religiose di stampo buddista l'uomo può ottenere la felicità eterna o meglio una assenza di dolore non impermanente solo ritornando al tutto. Il problema è che ciò che muove questa ricerca di piacere è un concetto di per sè sbagliato quale quello di un IO esistente di per sè. Cioè: Io voglio stare bene per sempre ... ma ho solo due alternative : o essere io (cioè separato dal tutto) e restare nella inevitabile alternanza felicità/dolore o non provare più dolore ma non essere più io.

"E naufragar mi è dolce in questo mare", diceva qualcun altro ...

Ecco, tutto questo per dire che, dopo tanto tempo, dopo una settimana che mi ha spinto alle soglie di un esaurimento nervoso per motivi che non vi sto a spiegare mi sono ritrovato affondato in questo mare (di LCL direi da cultore di Evanghelion), con i confini fra il mio io e gli altri che erano caduti. Toccando con mano la vicinanza del non dolore ma anche della non esistenza.

Un paio di giorni a sonno, insalata e riso basmati in bianco riportano la mia condizione ed il mio stomaco in condizioni decenti ed eccomi pronto per la messa della Domenica mattina. Prima messa dell'anno se a qualcuno interessasse la precisazione, ma del perchè di questo preferisco parlare un'altra volta.

Chiesa strapiena, vecchine che si fanno largo a suon di spintoni, un bambino che piange per quasi tutto il tempo. Il prete che centra l'omelia su perle tipo "Gesù è un vincente". "La Chiesa in quanto sposa di Gesù è sempre vincente". Puntando poi varie volte sulla analogia Gesù=datore di lavoro di un'azienda leader (NON SO SCHERZANDO!!!!!) e noi operai di quella azienda. Esco pensando che forse tutto questo è un messaggio per farmi capire che non sono degno di partecipare a quella mensa. Non più, ammesso che lo sia mai stato. E questo è certo un problema mio: potevo essere molto migliore di quello che sono.

Però in sintesi che differenza c'è fra un finto satanismo ed una finta religiosità? E' sempre un modo di atteggiarsi, di fare i poseurs di riempire con delle immagini e dei vuoti gesti quello che non si è. E' tutta una pubblicità, un contenitore senza contenuto. Due divisioni della stessa azienda, che hanno anche bisogno l'una dell'altra per vendere ciascuna al suo target.

Ma ora scusatemi devo interrompere, perchè mi chiamano dall'Alto.

Tanto Vi dovevo,
colgo per tanto l'occasione per salutarVi cordialmente.

Lycugurs Pink
Direttore Commerciale
Inferno & Paradiso SpA
www.infernoeparadiso.com
Phone (direct) 666-171717

Ps: a parte tutto questo strano weekend mi ha fatto sfogare un sacco ed oggi oltre a stare un pò meglio dei malanni descritti, c'è fuori un bel sole e ho passato 3 volte il passaggio a livello all'ultimo secondo che era aperto....

giovedì 20 marzo 2008

SALUTE E BACI

A parlare di queste cose mi sento un povero coglione : ho sempre avuto una genuina avversione per gli "appassionati di dottori", quelli che conoscono tutti i dettagli di tutte le malattie (pur occupandosi di tutt'altro nella vita o spesso di nulla) e soprattutto di tutti i reparti ospedalieri e di tutti i dottori della galassia e che su detti argomenti ti attaccano dei bottoni cosmici dando per scontato il tuo infinito interesse.

E' però un fatto che è da DICEMBRE che praticamente non riesco mai ad uscire definitivamente da un giro fatto di tossi, febbri, dolori & catarri ed altre cose simili prendendo tutte le medicine che mi sono state prescritte e facendo vita quasi da monaca benedettina. La cosa mi sta facendo deprimere notevolmente, perchè io voglio un gran bene a mia nonna che ha 86 anni .... ma cazzo a lei è durata una settimana !!! Aggravano la cosa due categorie di persone:
- quelle per i quali è vietato essere depressi
- quelli che ti coprono di luoghi comuni, tipo "sono frutti di stagione", in due giorni ti passa etc... magari belli e splendidi usciti dalla doccia coi capelli bagnati e la sigaretta in bocca con la temperatura esterna di -38.

Questo mio patetico lamento credo lo possa capire appieno solo Miguelon, se mai capitasse da queste parti. Fin da piccoli a dover stare attenti ai minimi freddi, a non poter sudare e stare in porta e tutto il resto...

Comunque ecco, oltre a farmi deprimere questa situazione mi ha fatto davvero toccare con mano che SE C'E' LA SALUTE C'E' TUTTO. E' un luogo comune, ma hai voglia te : il sesso, il divertimento, la carriera ... in questi giorni per inciso avevo letto un librino di quelli "pensa positivo e sarai vincente" a proposito della necessità di adeguarsi di continuo al cambiamento (Chi ha spostato il mio formaggio di Sperling & Kupfer mi pare si chiamasse, regalato dalla sua capa alla mia ragazza)... SONO AUTENTICAMENTE DELLE CAZZATE QUANDO STAI MALE, SPECIE SE NON VEDI L'USCITA.

Quando stai male vuoi solo che passi, non ti importa un cazzo di niente. E la musica ha un suono peggiore, il miglior cibo sa di muffa, i viaggi sembrano delle vuote maratone...

Nel concreto credo che andrò a farmi una lastra al torace o vedremo ... mi farò segnare qualche esame ... tanto per farvi capire sono circa 20 anni che non mi faccio un'analisi del sangue e mai mi sarebbe venuto in mente di farla se non mi fossi trovato in questa situazione kafkiana.

Però è proprio maledettamente vero : se c'è la salute, c'è tutto ed il resto conta zero o quasi.

sabato 15 marzo 2008

SKINS & NON E' UN PAESE PER VECCHI

L'altra settimana sono stato con la mia ragazza a vedere il film "Non è un paese per vecchi". A lei non è piaciuto per niente, anche perchè ci siamo finiti andando a caso (si sapeva che aveva vinto degli oscar ma niente altro) e in testa aveveva più un film di svago, tipo "Notte prima degli esami" o giù di lì.

Il film in questione si è rivelato tutto l'opposto : claustrofobico ed angosciante pieno di situazioni lasciate un po sospese, proprio quelle che poi ti fanno frullare il cervello a 10000 altro che distenderlo!

Comunque, anche se mi astengo rigorosamente da commenti tecnici sulle scene, il montaggio analogico, gli stivali dei soldati e la carrozzella col bambino, che lascio a chi ha competenze cinematografiche da esporre (viziosamente?) devo dire che alla fine a me non è dispiaciuto.

Ci sono tanti possibili significati del film, ma uno, e forse il più ovvio, è appunto quello espresso dal titolo. Combattere il crimine, e generalizzando, combattere per la propria vita, non è più una cosa da vecchi.

Oggi occorre essere giovani, energici, brillanti etc... per fare anche una qualunque cazzata ... un pò come diceva (ahinoi) Carboni in "Ci vuole un fisico bestiale".

Gli anni '70 (mi viene in mente in proposito il film Family Life) sono stati i primi ad introdurre il contrasto generazionale : la famiglia come lagher, i genitori come nemici. Dopo si è cercato un pò di ridurre la frattura : i genitori si sono un pò ammodernati ed i figli un pò ammorbiditi ... ma, nonostante la cavalcante ipocrisia dei papaboys niente era o poteva tornare ad essere come prima.

Con le sue vittime, come in ogni guerra : i vecchi appunto ...

Ecco tutte queste considerazioni mi hanno portato a domandarmi quale sia ora il rapporto fra genitori ed adolescenti anche se il problema al momento è ben lontano dal toccarmi direttamente (nelle vesti di genitore intendo).

A questa mia domanda ha risposto parzialmente il telefilm Skins che danno su MTV la domenica verso le 11. Innanzitutto devo dire che mi è sembrato splendido !
Lontano anni luce dai vari OC e simili e molto vicino invece da un modo di raccontare alla Irvin Velsh che mi piace un sacco.

Onestamente, poi, non so cosa voglia dire avere 17 anni oggi a Londra, ma, ammesso che il mio immaginario sia corretto, credo che sia molto simile a ciò che nel telefilm è rappresentato. E sia detto fra noi, se i 17enni Londinesi o meno sono simili ai protagonisti di Skins .. beh, mi stanno simpatici.

Soprattutto condivido appieno questo ignorare il mondo degli adulti. Non sono più nemici, sono delle pure nullità e basta. D'altronde ho sempre pensato che l'unica misura del nostro valore sono i nostri risultati concreti e da questo punto di vista il mondo che viene lasciato ai ragazzi di oggi è uno schifo, ergo ...

Stavolta non ho una formula finale per riassumere il tutto e portare una tesi, un pò come nelle canzoni di De Gregori. Questo è, non ho molto altro da dire.

Alla prossima.

martedì 11 marzo 2008

VERITA'

La tua verità è sicuramente parziale, però è anche il massimo grado di consapevolezza che ti è possibile raggiungere nonchè l'unica verità che per te possa avere concretamente un senso.

(l'autore non lo ricordo o forse non c'è)

lunedì 10 marzo 2008

LA NOIA

Mi pagano troppo per quello che faccio,
troppo poco per quanto mi annoio.
(D.Pennac, Il paradiso degli Orchi)


Questa volta ho deciso di provare a cambiare strategia.

La questione è molto semplice : non penso di essere un genio ma delle 8 ore che devo passare in questo posto di lavoro una o due al giorno sono più che sufficienti per portare a termine i miei compiti. Ora, siccome non ho la minima intenzione di fare il Gondrano di orwelliana memoria (il motto "lavorerò di più", in una qualunque delle sue forme, penso sia una delle più astronomiche cazzate che abbia mai trovato a giro) si presenta pressochè quotidianamente il problema di riempire le altre 6 ore.

Fino ad oggi mi sono sempre trovato delle cose da fare sufficientemente incasinate perchè pochi o nessuno ci potessero mettere bocca (anche se credo, difficilmente lo farebbero...) e anche perchè quasi tutto quello che ha un minimo interesse approfondire, si rivela, un pò come un frattale incasinato e via via sempre più vasto e variegato.

Comunque, che fosse la teoria della relatività generale, l'IA o cosa altro, fino ad oggi ho combattuto la noia cercandomi dei paradisi artificiali. Il problema è che questi paradisi ti isolano dalle tante mediocrità delle gente, però per lo stesso motivo ti isolano dal resto. Su questi paradisi sei solo e, ad un certo punto, questo finisce per bloccare la tua apertura mentale, creatività e tutto il resto. In pratica il paradiso in poco tempo diventa sempre più stretto e scomodo, fin quasi a divenire insostenibile.

Così stavolta ho deciso di fare in modo diverso. Alla fine, come la ricerca della felicità eterna, così il tentativo di fuggire la noia è destinato a fallire in partenza. Non si può sfuggire alla noia : la si può però affrontare.

Per adesso non ho messo al fuoco teorie strambe o LSD virtuali di qualunque tipo. Cerco di affrontarla 'sta noia e sinceramente ne sto vedendo un insospettabile potenziale creativo. Dopo un pò la noia mi spinge ad uscire dal guscio, a sentire, parlare confrontarmi, anche magari sul disagio provocato dalla noia. Mi sento però più aperto e mi sembra di perdermi meno di quelle occasioni che spontaneamente ti si presentano davanti che normalmente trascuravo per qualcosa di più importante, urgente, interessante : le chiacchere sulla partita della domenica, su un prossimo concerto, sfogliucchiare e/o commentare con altri qualche sito senza pretese, rispondere anche a gente su questioni lavorative o personali che normalmente avresti mandato più o meno a cagare perchè avevi di meglio da fare.

Così ora sono qui con la mia noia a scrivere.

Non mi interessa nient'altro che buttare giù queste idee che passano per il mio povero cervello gruviero e metterle da qualche parte. Perchè tanto alla fine, belle o brutte, giuste o sbagliate che siano, dopo tornerà la noia. E forse se l'ascolterò mi darà altri buoni consigli, come è successo in questi ultimi giorni.

venerdì 7 marzo 2008

I PICCOLI PASSI

Non sono mai stato un gran seguace dei "piccoli passi", ovvero della filosofia secondo cui è dalle piccole cose che si innescano i cambiamenti. So che dicendo questo non mi attirerò certo la simpatia della maggior parte della gente, però è pur vero che non sono qui per cercare delle simpatie ma essenzialmente per capirmi.

Dunque i piccoli passi sono per me una gran baggianata, essenzialmente perchè hanno la caratteristica ed il limite intrinseco di portare a risultati limitati (per definizione, sennò non sarebbero "piccoli") e contemporaneamente di soddisfare almeno in parte il bisogno che li ha stimolati : "io almeno qualcosa l'ho fatto". Che sia la raccolta differenziata, oppure un allenamento la settimana per mantenere un minimo di condizione fisica, due ore di volontariato e via dicendo.

Boh, è indubbio che qualcosa è infinitamente meglio di niente. Però con le piccole cose di pessimo gusto non si arriva in nessun posto. Credo che occorrerebbe riacquisire la fiducia nel poter fare grandi cambiamenti e muoversi per FARLI piuttosto che riempirsi lo stomaco sbocconcellando grissini e poi cedere le portate migliori ad altri, che tanto non si ha più fame.

In questo momento e relativamente alla mia situazione particolare, però, mi rendo conto che i piccoli passi non sono UNA alternativa ma pressochè la SOLA alternativa. Cambiare la gente, il sistema, il posto dove lavori .... il punto è che per quanto tutti si lamentano credo che alla stragrande maggioranza della gente le cose vadano bene come sono. I capi branco si sono prese le prede migliori e hanno lasciato qualche brandello ai leccapiedi su cui hanno fondato il loro sistema. Cercare di metterlo in discussione con un'azione diretta porta o ad un isolamento o più spesso alla sequenza dei rimbalzi nei muri di gomma.

Per i piccoli passi ci sono meno rischi di essere confinato entro muri di gomma (e magari essere dotato di camicia di forza) : nessun sistema potrà mai arrivare ad un controllo puntuale su ogni singola azione per motivi mi verrebbe da dire termodinamici.

Qualche piccolo spazio quindi rimane. Ed è in quello che in modo confuso ma sto cercando di muovermi per vedere di riportare il mio mondo esteriore ad essere più simile alla mia proiezione interiore. Trovandomi ad essere la prima persona che è convinta che quello che farà non servirà a niente ma avendo acquisto la consapevolezza che per fare "le grandi cose" bisogna avere qualcosa di non comune ed essere disposti anche a rischiare qualcosa di non comune.

Ma eroi non ci si inventa.

martedì 4 marzo 2008

VENGHINO SIORI, VENGHINO...

Siore et siori, in questa plaza l'incredibile spetaculo!

Detto alla maniera dei grandissimi Tre Allegri Ragazzi Morti, questo è il benvenuto per chiunque abbia la (s)ventura di finire sul mio nuovo blog.

Circa tre anni fa avevo aperto il mio primo diario on line, sulla piattaforma bloggers in corrispondenza di un cambio di lavoro ed in generale di un massiccio cambio di vita.

Oggi la situazione è per molti versi simile. Credo di aver voglia di qualcosa di nuovo per il mio orizzonte ... così si salpa ... si abbandona il vecchio mondo (che per la cronaca non funziona più neanche a pagarlo ... ma questo è un dettaglio trascurabile, in fondo ...) per partire con questo.

Con l'idea magari di sfruttare il nuovo inizio per togliersi di dosso un pò di pregiudizi, di modi di vedere le cose che senza volerlo si sono cristallizzati sui miei occhi assumendo la forma e la consistenza di fette di prosciutto.

Piattaforma nuova, al solito nessuna velleità letteraria (per questo ho escluso Splinder che mi è sempre stato sulle balle) ed il protagonista di Bastogne come il mio nuovo Virgilio per il viaggio che sto per intraprendere.

Vedremo dove mi porterà.

Al prossimo post.