domenica 29 maggio 2011

E alle quattro di mattina il mondo torna il cesso che era prima

Questa frase viene da una canzone di Dalla - bruttina, però a me il catautorato italico non è mai piaciuto - dell'album "attenti al lupo". Denis mi pare si chiamasse. E cito a memoria, guardare su google non vale.

Comunque era degli anni '90 del periodo in cui andavo all'Happyland. Mi ci sentivo proprio in quella frase. Esci dalla discoteca e lo vedi brutalmente, il ritorno alla realtà. Ti rimane dentro un pò di quell'atmosfera di festa ma il mondo è lì che bussa ed in un paio di giorni al più si sarà ripreso il controllo di tutti i suoi territori, medio oriente e cina compresi, come a risiko.

Per chi non mi conosce (dubito possa capitare su questo morente blogghettino, ma non si sa mai) non sono un discotecaro. Nel senso di uno di quelli che va a ballare vestito di tutto punto e cucca. O balla da Dio. Nessuna delle due cose. Sono un nerd. Di quelli che alla fine è sudato marcio, che - se il locale è rock o metal - ti fa air guitar e headbang dall'inzio alla fine. Ma che così 9 volte su 10 si diverte come con poche altre cose.

Era così tanti anni fa e, parafrasando uno molto più degno di me "cambia tutto ma non cambia nulla". Ieri sono stato con Danè alla chiusura del Siddharta. Mi aspettavo una serata in tono minore, ci si va a timbrare il cartellino .... e invece, alla fine si esce rigenerati. Ora nella testa ci sono gli Hollywood Undead o gli Escape The Fate, il mio chillout .... prima c'erano altri. Ma, inspiegabile a dirsi, entropia che descresce anzichè aumentare la magia c'è ancora. Probabilmente più un qualcosa che non si sa come, scatta dentro, un pò come in un matrix ante litteram.

Alle 4 Denis esce dal locale.
Niente è cambiato.
Ma è stato contento per qualche ora.

Butta via....