Mi pagano troppo per quello che faccio,
troppo poco per quanto mi annoio.
(D.Pennac, Il paradiso degli Orchi)
Questa volta ho deciso di provare a cambiare strategia.
La questione è molto semplice : non penso di essere un genio ma delle 8 ore che devo passare in questo posto di lavoro una o due al giorno sono più che sufficienti per portare a termine i miei compiti. Ora, siccome non ho la minima intenzione di fare il Gondrano di orwelliana memoria (il motto "lavorerò di più", in una qualunque delle sue forme, penso sia una delle più astronomiche cazzate che abbia mai trovato a giro) si presenta pressochè quotidianamente il problema di riempire le altre 6 ore.
Fino ad oggi mi sono sempre trovato delle cose da fare sufficientemente incasinate perchè pochi o nessuno ci potessero mettere bocca (anche se credo, difficilmente lo farebbero...) e anche perchè quasi tutto quello che ha un minimo interesse approfondire, si rivela, un pò come un frattale incasinato e via via sempre più vasto e variegato.
Comunque, che fosse la teoria della relatività generale, l'IA o cosa altro, fino ad oggi ho combattuto la noia cercandomi dei paradisi artificiali. Il problema è che questi paradisi ti isolano dalle tante mediocrità delle gente, però per lo stesso motivo ti isolano dal resto. Su questi paradisi sei solo e, ad un certo punto, questo finisce per bloccare la tua apertura mentale, creatività e tutto il resto. In pratica il paradiso in poco tempo diventa sempre più stretto e scomodo, fin quasi a divenire insostenibile.
Così stavolta ho deciso di fare in modo diverso. Alla fine, come la ricerca della felicità eterna, così il tentativo di fuggire la noia è destinato a fallire in partenza. Non si può sfuggire alla noia : la si può però affrontare.
Per adesso non ho messo al fuoco teorie strambe o LSD virtuali di qualunque tipo. Cerco di affrontarla 'sta noia e sinceramente ne sto vedendo un insospettabile potenziale creativo. Dopo un pò la noia mi spinge ad uscire dal guscio, a sentire, parlare confrontarmi, anche magari sul disagio provocato dalla noia. Mi sento però più aperto e mi sembra di perdermi meno di quelle occasioni che spontaneamente ti si presentano davanti che normalmente trascuravo per qualcosa di più importante, urgente, interessante : le chiacchere sulla partita della domenica, su un prossimo concerto, sfogliucchiare e/o commentare con altri qualche sito senza pretese, rispondere anche a gente su questioni lavorative o personali che normalmente avresti mandato più o meno a cagare perchè avevi di meglio da fare.
Così ora sono qui con la mia noia a scrivere.
Non mi interessa nient'altro che buttare giù queste idee che passano per il mio povero cervello gruviero e metterle da qualche parte. Perchè tanto alla fine, belle o brutte, giuste o sbagliate che siano, dopo tornerà la noia. E forse se l'ascolterò mi darà altri buoni consigli, come è successo in questi ultimi giorni.
Nessun commento:
Posta un commento