lunedì 12 luglio 2010

PIU' GROOVE PER TUTTI

Ho letto o sentito diverse volte la faccenda dei genitori che facevano sacrifici per far studiare i figli e sinceramente l'ho sempre creduto un pensiero superato.

Ma tutto cambia e niente cambia come diceva quel tizio. Così mentre prima si doveva zappare, murare, vangare e chissà cos'altro per avere il figlio dottore, adesso non occorrono cose particolari per mandare il figlio all'università.

Solo che l'università da sola non serve più ad un cazzo ; per guadagnare veramente serve qualcosa in più. Darla via? Si, ok se sei ventenne e figoccia può essere, ma non pensavo a quello. Pensavo ai vari master o lauree private i quali a fronte di una spesa intorno agli 80.000 euro non ti garantiscono lo stesso un cazzo ma ti danno quelle carte in più che sostanzialmente ti permettono di giocare ai tavoli che contano. Carte che realisticamente direi di poter descrivere con una formula siffatta:

30% di formazione superiore (a quella della università pubbliche intendo)
30% di agganci (è indubbio che se per dire ad un corso, il cui contenuto è in questo contesto irrilevante, ci siamo io e Lapo Elkann e abbiamo studiato insieme o quasi e lui sa che sono bravo come informatico ci sono significative probabilità che se cerchi chessò un nuovo dirigente per i sistemi informativi prenda in considerazione me, che altrimenti non mi avrebbe cacato di striscio)

... che unita ad un 40% di TUA capacità/volontà di vivere senza troppa fatica in determinati ambienti concludono la ricetta per il successo (?).

Gente che conosco si trova adesso a fare una scelta di questo genere : investire (o buttare a seconda dei casi della vita) cotanti euri per dare al figlio (che magari sogna un carriera in quel settore) una formazione degna di questo nome oppure farlo studiare normalmente sapendo che al più finirà a fare dei timbri da qualche parte o fare copia incolla di stupidissimi progetti di cuscinetti a sfera in azienducole familiari tanto piene di buon senso quanto di prevaricazione e ottusità.

Tertium non datur dicevano i latini.

A me il latino ha sempre fatto schifo. Il tertium poi è dato eccome. C'è sempre un'altra possibilità. Un'idea che ti squarcia quel quadro grigio che ti aspetta e che vedi avvicinarsi, come un posto di blocco in una strada senza deviazioni dove ci sei soltanto te.

Il tertium che mi ha fatto volgere altrove la mente irrigidita e (a suo modo) preoccupata è stato questo:



Ho visto per caso delle riduzioni di una discoteca che si chiama Indio che si trova "dalle mie parti" e non so perchè sono andato su wikipedia a trovare informazionisu questo personaggio.

Che ha più o meno la mia età, che ha fatto i miei stessi studi. E che come me, ha visto che il tutto lo portava in un vicolo cieco.

Così si è buttato. Ha aggiunto delle cose alla sua laurea. Ma non per fare il manager : per poter fare l'idiota (nel senso buono) : divertirsi, prendere e prendersi in giro.

Non potevo non andarlo a vedere no? E pur non avendo fatto niente di troppo diverso da quello che si vede nel video mi ha messo proprio di buon umore.

Jonny, cazzo, sei un grandissimo ......... ttttti sssstimo!

(e detto fra noi mi sarebbe piaciuto fare come te, ma non è detto che nei prossimi mesi qualcosa non mi inventi ;-)

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