Se c'era una cosa che pareva inattaccabile dagli schifi della modernità e dalla cultura fast food erano le sagre di paese.
Quelle dove spendevi una sega e simpatici nonnini e nonnine ti cucinavano robe tipo la polenta con il cinghiale e tu ne mangiavi fino a fartelo uscire dagli occhi, pensando alla fine "certo, oramai o qui o niente ... vaglielo a dire ai brillanti giovani d'oggi di mettersi a cucinare il cinghiale". Il tutto in un'atmosfera quasi di documentario dei primi del novecento, espressione di una cultura contadina che se anche non hai mai vissuto, ti sembrava in qualche modo calda e familiare.
Certo, il fatto che negli ultimi anni queste sagre si siano moltiplicate esponenzialmente doveva in qualche modo essermi d'allarme.
Comunque ieri, anche per il fatto di essere da solo a casa, colgo l'occasione per andare a mangiare la sera alla festa degli (ex) Alpini, che sì eran soldati ... ma insomma ora a 70 anni o giù di lì, li sento solo come degli innocui bischerotti con in testa un cappello piumato, per il quali la simpatia per l'essere ormai solo attaccati ai loro ricordi prevale sulla mia congenita antipatia per le divise.
Risultato: ho speso sì relativamente poco (8 euri). Ma a parte il fatto che il cinghiale non c'era e la gramigna era finita già alle 19,15 ho mangiato una pasta fritta appena decente e delle patate + salsiccia impresentabili. Che ho visto riscaldare nel microonde, in front of me.
Oh tempora, oh mores !
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5 commenti:
Ciao
Ho letto per caso questo tuo blog e mi sento di rispondere non tanto al titolo, probabilmente non erano molto bravi i “cuochi” di quel gruppo Alpino, ma per farti conoscere un pò di più gli Alpini e dare qualche precisazione visto che anche io sono un Alpino.
Prima di tutto non si è ex alpini ma Alpini
Lascio perdere il termine “bischerotti di 70 anni ” che spero tu non lo ritenga un termine offensivo ma ti assicuro che nella nostra Associazione ci sono fior fiore di giovani specialmente legati a quella attività di Protezione Civile (tanto per capirci su una argomento fresco “terremoto Abruzzo”).
Siamo tra i primi e correre in aiuto in queste purtroppo ricorrenti calamità
Sul nostro cappello poi abbiamo poi una “penna” !
Immagino che tu non abbia fatto quello che non chiamiamo la “naja” quindi non puoi capire il nostro senso di appartenenza a questo Corpo ma ti assicuro , e mi ripeto, nelle nostre fila tanti sono i giovani ed ultimamente le prime “Alpine”.
Ed aggiungo che certo siamo attaccati ai nostri ricordi. O meglio hai ricordi di tanti nostri predecessori che tanti sacrifici hanno fatto per dare noi l ‘opportunità di vivere in una nazione libera.
Ma facendo propri questi ricordi, ora la nostra attività ci porta spesso ad essere vicini a tanta popolazione che per altri motivi ( non più la guerra finalmente) ha comunque bisogno della nostra (ma non solo nostra ) Solidarieta.
Se hai un attimo di tempo ti consiglio di andare qui
http://www.ana.it/index.php?name=Downloads&req=getit&lid=1826
….. cosi potrai capire un meglio cosa fanno tanti Volontari “bischerotti” in forma gratuita rubando tempo spesso ai proprio cari.
Flavio
Un saluto lpino
Ciao Flavio,
come avrai intuito il post era relativo ad un fatto minimo : sono andato lì, pensavo di mangiar bene, non è successo.
Fatto minimo e tono volutamente scherzoso: vedasi appunto la frase "oh tempora, oh mores" e il termine "bischerotti" che tutto mi pare avesse fuorchè l'accezione offensiva (era usato un pò come "povero diavolo" per capirsi)
Per quanto riguarda i temi che introduci sul "ruolo sociale degli Alpini", anche se sarei tentato di risponderti più puntualmente, ti dico soltanto che rispetto il tuo parere, ma che non sono d'accordo con te.
Semplicemente non credo che esisterà mai un esercito che mi piaccia.
A meno che non deponga PER SEMPRE le sue armi, magari per fare delle salsicce alle fiere di paese.
Bene o male che gli vengano ....
Un piccolo aneddoto.
Novara. Primavera dei primi anni 80. In vacanza dai parenti. Avrò avuto 8/10 anni. Ma già il linguaggio di ora. "Stupido". "Coglione". "Merda". "Culo". "Diobono...diomadonna...cristo!...maremma maiala...maremma puttana".
Eccetera.
I commenti erano tutti legati a quale miracolo la lingua toscana possa fare rendendo anche le più terrificanti parolacce come miele anche sulla bocca di un bimbetto.
Poi, l'irreparabile.
Dissi alla figlia della padrona di casa:"occhessei bischera?".
Incommensurabile ceffone a mano aperta che ancora oggi mi frizza.
Scena isterica di una donna di 35anni che fino ad un minuto prima rideva di parolacce terribili.
Sensi di colpa provocati in un bambino che, comunque, andava dalle suore e che lì aveva imparato le più incredibili bestemmie ad oggi, 30anni dopo, ancora ineguagliate per stile, bellezza e incoscienza.
Niente da fare.
Sarà il suono della parola.
Sarà colpa nostra.
Ma puoi dare del figlio di puttana ad un altro italiano (soprattutto del nord)e farlo sghignazzare e dirgli che è un gran bischero e vederti il coltello alla gola...
Credo il "problema" stia lì perchè davvero non ho notato niente di offensivo nelle tue righe.
Pisellov.
R.
Il ruolo sociale delle forze armate lascia un po' dubbioso anche me.
Considerando quanto costano, hai voglia a terremoti...
Ma come dimostra R. c'è sempre qualcuno pronto a colpirti perchè gli girano i coglioni, perchè non vuole o non riesce a capirti, perchè un tromba, perchè ha un cancro, perchè vuole i tuoi soldi...
Pertanto meglio prevenire: propongo di invadere immediatamente Città del vaticano, prima che si impossessi dello Stato Italico!
Aggiornamento al 26-10-2009:
Ieri sono tornato ad una festa degli alpini che era tipo una sagra della castagna.
Abbiamo preso una pasta fritta, un neccio di castagne, delle frittelle e del vin brulè.
A dirla tutta: ottimo il vino, 6+ al resto.
Comunque in (leggero) miglioramento....
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