Mi ricordo un pezzo de "La Compagnia dei Celestini" di Stefano Benni in cui i discepoli del Grande Bastardo Algopendante e Pantameleo (mi pare!) si trovano in una piazza frequentata da ragazzini/e del periodo. Il loro discorso, che era un pò quello in cui il lettore avrebbe dovuto identificarsi, in sintesi prima osservava quanto fossero superficiali, inutilmente modalioli e simili, poi faceva il paragone con la propria giovinezza e infine concludeva con qualcosa di questo genere "ma non è che forse abbiamo semplicemente sognato di essere migliori ?".
Questo lungo preambolo, chiuso solo in parte come mi è d'uopo, è il collegamento che la mia mente controrta ha attivato dopo aver trovato roba come questa:
Dunque emo, truzzi, p-goldini e via dicendo.
Ecco, ok, se proprio volete saperlo penso (come la maggior parte dei "vecchi" che si imbattono in queste cose e forse pure dei giovani che si fermano un momento a ragionare) che siano tutte stronzate.
Però, al contrario degli altri vecchi non mi basta chiuder qui la faccenda.
E allora ho pensato : "ma se questi son degli idioti, cosa sono quelli che ho intorno". Così ho cominciato a classificare.
Gruppo 1: Trentenni di merda (altrimenti detti classici)
Trentenni (e oltre) classici, dai, non è che c'è molto da spiegare : un lavoro più o meno solido e palloso. Figli, passeggiate per il centro. Case, macchine, affitti, bollette. Vicini, pettegolezzi e ricordi di una gioventù scapestrata quasi sempre immaginaria.
Riflessione: Ho pensato che in questa categoria rientrano molte persone con cui anni fa ho condiviso parecchio e, non me ne volete, mi sono cascati i coglioni. "Quando sto con loro tutto è tiepido e banale e anche chiaccherare è già un fatto eccezionale", dicevano gli Stadio ....
Immagine simbolo: Carlo Conti che in uno dei suoi quiz (di merda, appunto) ha detto ad un concerrente: "....Ah, bene, da buon quarantenne di sicuro adori la musica degli anni '80". L'immagine è anche e soprattuto la faccia di questo : quella di un pesce bollito, una sorta di paresi con sorriso ebete-accondiscendente, un manifesto che ti urla a in faccia, come un quadro di Munch : uccidimi, spaccami una bella bottiglia in testa.
Pericolosità: 8/10. Perniciosi perchè tendono ad aggrapparsi a te e trascinarti nel loro oceano di negatività. Il trentenne classico avvelena anche te: digli di smettere! Però anche facili da togliersi di dosso: basta dire che fai qualcosa che va al dì là del loro piccolo mondo che fuggono inorriditi.
Gruppo 2: Carrieristi/e rampanti
Abiti classici sul lavoro, casual chic nel tempo libero. Cellulari, blackberry, blue tooth e diavolerie simili. L'energia è il loro tratto distintivo. Per cui vai di meeting, breefing, brainstorming ... noi non vendiamo prodotti ma forniamo soluzioni. Scherzano su tutto, tranne che sul lavoro, assunto a punto centrale della loro esistenza. Abilissimi nell'arte di prendersi meriti di cose che non hanno fatto e camminare sul filo della legalità non hanno il minimo dubbio che essere come loro sia il sogno segreto e irrealizzabile di chiunque.
Seguono il miraggio dell'eterna giovinezza che credono di raggiungere con strumenti quali Facebook, lampade, spinning e simili. Avere mogli/mariti pubblici e amanti (più o meno) privati o guidare velocemente (in genere a cazzo) sono tipici tratti distintivi, considerati all'interno di questa cerchia "fattori critici di successo" o "indici di personalità dominanti" (per usare il loro linguaggio). Donne rigorosamente con tacchi alti assunti a simbolo di innalzamento lavorativo e/o distaccamento dalla massa.
Immagine simbolo: Corona che al processo dichiara al giudice "moralmente quello che ho fatto sarebbe da galera, ma penalmente tu non puoi farmi un cazzo!".
Riflessione: Hanno il limite intrinseco di prendersi assolutamente sul serio : di conseguenza sono abbastanza ben smontabili oltre ad essere fonti inesauribili della più vera comicità (quella involontaria) per chi li ascolta. Colti in evidente fallo (ne commettono ovviamente in quantità, perchè troppo impegnati a fare) incassano e portano a casa se pischelli, ti vincono per sfinimento con un massiccio lavoro ai fianchi di cazzate se senior. La criticità con questi soggetti è data dal periodo di esposizione, un pò come con le radiazioni. Se ci parli per qualche minuto ogni tanto possono essere pure divertenti. Se te li trovi come colleghi o peggio capi, se per qualche ragione vogliono coinvolgerti nelle loro cene, ripatriate, partite a tennis ... festini di rum e cocaina però son cazzi! In più sono assolutamenti portati per il leccaculaggio e la politica, quindi da tenere in contro il rischio di doverseli sorbire come sindaci, assessori o simili a propinarti robe tipo la guerra di pace, i sacrifici duri ma necessari, il rispetto della privacy e via dicendo.
Pericolosità: 6/10. Dannosi se non gestiti o non gestibili.
Gruppo 3: Testimoni della Verità Cosmica
Sono per certi versi una sintesi fra le precedenti categorie. La Verità di cui si fanno testimoni è tipicamente religiosa, ma può essere anche politica o culturale, artistica o addirittura omnicomprensiva (si arriva qui al Tuttologo - Testimone della Verità Cosmica, che direi di poter identificare tranquillamente con Satana). Sono convinti di essere possessori delle Risposte Ultime e sono sinceramente convinti che tu, adeguatamente formato o istruito possa essere un loro degno discepolo. Combinano l'inutilità e la tristezza del trentenne classico con la determinazione d'acciao del carrieriesta.
Riflessione: Essendo il proprio compito visto ad un livello interiore e non sostanzialmente esteriore, niente li può fermare. Quindi non riuscirete mai a toglierveli dai coglioni, qualunque cosa gli diciate. Talvolta è persino inutile picchiarli. Individualmente sono innocui, ma assemblati in una sufficiente "massa critica" possono dar luogo ai peggiori abomini che la mente umana possa concepire. Fatti fra parentesi col sorriso sulle labbra e nella - spesso sincera - convinzione di "fare del bene".
Immagini simbolo: I suicidi di massa di alcune sette religiose odierne.
Pericolosità: 10/10. Scappa.
Gruppo 4: Rivoluzionari in poltrona.
Il Rivoluzionario in poltrona ha nella maggior parte dei casi partecipato in gioventù a qualche tipo di movimento di contestazione. Che sia stato il '68 (ovviamente qui si va a parlare di 50-enni ma il succo è lo stesso), il '77, gli ultras, i centri sociali, il cyberpunk alla fine poco importa. Maturati rispetto a tali esperienze e con una vita attuale di per sè indistinguibile dai trentenni di merda si sentono comunque, in virtù del loro passato in grado di consigliare e giudicare qualunque movimento alternativo odierno. "Ai miei tempi sì che gli si tirava ai poliziotti". "Ai miei tempi si facevano davvero gli scontri". Oppure: "bisognerebbe fare la rivoluzione", sono le frasi tipiche.
Riflessione: Sono caratterizzati dal fatto di essere diventati la caricatura delle cose contro cui hanno combattuto. Pertanto sono, allo stato attuale "meno credibili di Piggy e Kermit" per dirla con Caparezza. In genere ignorano, forse per una specie di amnesia selettiva, il fatto che il tempo ha inequivocabilmente e clamorosamente dichiarato il futuro radioso per cui dicevano di combattere, una clamorosa puttanata e di essere spesso, loro medesimi, la migliore prova di questo sputtanamento.
Immagine: Pino Scotto che dice di essere il vero rocker operaio. O Bertinotti che a(r)ringa.
Pericolosità: 4/10. Assolutamente innocui, perchè alla fine, del tutto fuori dal tempo. Molesti, talvolta se esagerano coi pareri illuminanti che comunque non hanno la forza di sostenere più di tanto come i testimoni. Complessivamente più da compatire che altro.
Ok, ora mi fermo.
Beh, non pretendo di aver esaurito tutte le tipologie.
E non pretendo neppure di essere infallibile, sennò sarei un "testimone" pure io!
Però credo che un'idea mi si è formata nella testa mentre scrivevo queste cose.
Alla fine non si cresce.
Non si matura.
Non si diventa migliori.
Si diventa peggiori nella maggior parte dei casi.
E chi riesce a non appartenere a quella maggioranza che triste lo è (e ancor più triste lo diventerà) è chi riesce a vedere le proprie miserie e magari a riderci su.
Come qualcuno di questi ragazzi, alla fine.
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6 commenti:
niente male anche il tuo blogge!
effettivamente tutte le generazioni hanno i loro emo, i loro truzzi, le loro teste di clacson
tra le tue categorie, direi che quella dei trentenni di merda sia a rischio estinzione. se non altro perchè di lavori stabili oramai non c'è ne più molti in giro. e poi perché sto diventando un (quasi) trentenne anch'io e non vorrei rischiare di rientrare nella categoria :D
Ciao Marco e benvenutissimo!
Sul discorso dei trentenni di merda, come si dice, se li conosci li eviti.
Ovvero: uno non può evitare di compiere trent'anni (se non suicidandosi .... molto emo ...ahahahahah!!!) però può evitare di diventare un trentenne di merda.
Comunque, non ti conosco, ma visto un pò il tuo blog mi pare che al momento non corri grossi rischi!
Precisazione: l'aggettivo stabile (anche se effettivamente non si capiva bene, concordo...) era più legato al concetto di "vivere per lavorare", "tutti i giorni timbrare il cartellino" e simile e non tanto alla forma contrattuale in sè per sè.
La vita è dura.Poi si muore.
(scritta su un muro)
E la categoria, di cui faccio parte a giorni alterni, dei catalogatori?
R.
Cataloga ....
(cogito ergo sum, noh?)
Interessante questo tuo post, dà molti spunti di riflessione. Sinceramente non so di cosa parli. Con una piccola ricerca su google emo e truzzi sembrerebbero una sorta di bande giovanili. Sono purtroppo molto ignorante in materia. Ciao e stai in gamba.
"Sono purtroppo molto ignorante in materia"
... sul purtroppo non ne sarei troppo convinto, sai ... :D
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